I miei appunti linux
Quanto è riportato di seguito è stato tutto provato con le
distribuzioni di Red Hat dalla 5.2 alla 9, quindi potrebbero essere differenti sia
i PATH che i files di configurazione.
Mi scuso se qualcosa non funziona e ringrazio fin da adesso chi mi avvisa riportandomi
eventuali errori e/o imprecisazioni.
Indice
Abilitare il Wheel Mouse sotto linux
Analizzatori di rete
Attivazione del "Server PPP" (Red Hat 5.2)
Attivazione del POP3
CIFS: Montare una condivisione Windows
Client PPP con kppp
Configurazione Modem per IBM ThinkPad R40 2683-CG1 (FC2)
Configurazione del mouse
Configurazione scheda audio
Creare Device
e-mail da consol
Firewall (iptables)
NAT (Iptables) (FC2)
Floppy di avvio (metodo rapido)
FONTS
Formattare floppy a 1.67 per dos
Installare FC2, e non solo
Impostare la memoria nel LILO
Impostazione data ed ora
JAVA (F13)
KDE: Impostazioni
Masterizzare come utente con gtoaster (FC1)
Masterizzare come utente con xcdroast (FC1)
Masterizzare: script per rilevare capacità
Messaggio iniziale con LILO
Mouse (XFConfig)
Numlock
Nuovo Kernel
OpenOffice + KDE + FC3 (KDE Bug n.100849)
OpenOffice 1.1.4: impostare sdriver PDF
Profili utenti:
Reinstallare LILO
RHN & legacy (FC1)
RHN & legacy (FC2)
Route: strane cose (FC1)
SAMBA
Script
SMTP (sendmail)
Server WEB con Apache
ServerX
Server FTP
Setserial
Suono Acustico
Recuperare i messagi di Standard Error
Thunderbird e link ipertestuali
Uso del DAT SCSI
Vecchi lettori di CD-ROM
xsane: Scanner Epson Perfection 1640 SU SCSI (RH9)
xsane: Scanner Mustek ScanExpres 1200 UB Plus (FC1)
Mozilla dalla versione 1.2.1
Java Plug-in
Java Plug-in FC4_x64
Macromedia Shockwave Player Plug-in
Plugger Streaming Multimedia Plugin for Unix Mozilla
Evitare lo spoofing per i browser con motore "Gecko"
Comandi
Bash
btar
blkid
cdrecord
chattr
colrm
cryptsetup
date
dd
diff
du
mkfs.ext3
mkfs.ext4
grep
growisofs
grub
hdparm
locale
ls
mail
man
mdadm
mkisofs
mount
netstat
rdev
rpm
sed
sfdisk
sort
ssh
startx
tar
Xsane
wall
wget
SCRIPT per multi view images
Applcazioni per Linu
Star Office 5.2
Abilitare il Wheel Mouse sotto linux
Per poter utilizzare la rotellina con linux devoso essere
modificati il file /etc/X11/XF86Config nel seguente
modo:
nella sezione Section "InputDevice"
trovare la stringa
Option "Protocol" "PS/2"
e modificare con
Option "Protocol""IMPS/2"
Analizzatori di rete
Sotto interfaccia X si può utilizzare
ethereal mentre sotto shell è possibile utilizzare
iptraf o tcpdump
Attivazione del "Server PPP" (Red Hat 5.2)
Il kernel deve essere compilato con i seguenti
servizi:
"networking options" --> IP:
tunneling
"network device support" --> PPP e
tutte le opzioni derivate
"network device support" --> SLIP
e tutte le opzioni derivate
"network device support" --> CSLIP
Entrare in X e lanciare dal pannello di controllo il
configuratore del modem e selezionare cuaX, dove X indaca quale
porta seriale è collegato il modem; esempio: cua1 = ttyS1
= com2 Aggiungere la riga nel file in
/etc/inittab: s2:12345:respawn:/sbin/getty
ttyS2 F38200 vt100 come parametro per la connessione
utilizzare uno già presente le file /etc/gettydefs usciti
dall'editor eseguire il comando #init q Se non
viene riportato nessun errore, riavviare il sistema. Editare
il file /etc/ppp/options e verificare che sia contenuto:
modem
crtscts
netmask 255.255.255.0
proxyarp
Creare lo script seguente /bin/shell_ppp:
/usr/bin/mesg n
/bin/stty tostop
echo "ppp"
exec /usr/sbin/pppd
e renderlo eseguibile a tutti con: #chmod 755
/bin/shell_ppp Creare uno script chiamato
/etc/ppp/options.ttyS2 contenente l'indirizzo di rete locale e
quella
remota: <IPlocale>:<IPremoto> 192.168.0.64:192.168.0.65 Editare
il file /etc/passwd e modificare la shell dell'utente che deve
connettersi con il protocollo PPP con
/usr/bin/shell_ppp aggiungere nel file
/etc/shells /bin/shell_ppp modificare
lo stato del pppd #chmod u+s /usr/sbin/pppd oppure chmod
4755 /usr/sbin/pppd Attivare il forward #echo 1 >
/proc/sys/net/ipv4/ip_forward Programmare ed
utilizzare il modem con "minicom" Dopo aver
eseguito minicom appare la schermata di comunicazione con il
modem a basso livello. I comandi AT per impostare il modem che
risponda dopo il secondo squillo e le funzioni le svolga in
silenzio, sono:
#ATS=1L0 Dove: 1 (ATS=1) imposta
la risposta al primo squillo L0 (ATL=0) imposta la
modalità silenziosa. Con: AT&V Si
verifica i banchi di memoria e la configurazione attuale. AT&W0
si scrive la configurazione ne banco 0. AT&Y0 Si
imposta ad ogni avvio la configurazione presente nel banco
0. Ctrl+a si esce dai comandi AT e si ritorna in
"minicom". Dopo aver premuto Ctrl+a e premendo
sucessivamente il tasto "Z" si entra nel menu
pricipale di minicom. Premendo ancora il tasto "Q"
si salvano le configurazioni, se viene convalidato con "Yes",
e si esce da minicom.
Attivazione del POP3
Installare il pacchetto
imap.xx.xx.xx.rpm Scommentare la stringa nel file
/etc/ineted.conf che interessa il servizio
POP3. Attivazione del POP3 della qualcom Scaricare
il pacchetto dalla qualcom. Installare il qpopper con #rpm
-i qpoppere-*.*.*-*.rpm Modificare il file
/etc/inetd.conf la seguente riga: pop-3 stream
tcp nowait root /usr/sbin/tcpd ipop3d con pop3
stream tcp nowait root /usr/sbin/tcpd in.qpopper Infine: #kill
-HUP inetd
CIFS: Montare una condivisione Windows
Per montare una condivisione di Windows tramite CIFS e renderla permanente nel file /etc/fstab, scrivere la seguente stringa:
//NOME_PC_WINDOWS/NOME_CONDIVISIONE /mnt/samba/NOME_PC_WINDOWS cifs \
noauto,user,users,owner,exec,uni_xlate,credentials=/root/.credentials,uid=USER_LINUX,gid=USER_GROUP,
iocharset=utf8,file_mode=0777,dir_mode=0777,codepage=850,umask=777,fmax=777 0 0
oppure:
//NUMERO_IP/NOME_CONDIVISIONE /mnt/samba/NOME_PC_WINDOWS cifs \
noauto,user,users,owner,exec,uni_xlate,credentials=/root/.credentials,uid=USER_LINUX,gid=USER_GROUP,\
iocharset=utf8,file_mode=0777,dir_mode=0777,codepage=850,umask=777,fmax=777 0 0
Dove:
- credentials=/root/.credentials è il file contentenente lo useraname e password per l'accesso a windows, ella forma
useraname=pippo
password=pluto /root/.credential
da ricordarsi di esguire "
#chmod 600 /root/.credential
in modo da rendere solo leggibile e sola attraverso mount.
- uid=USER_LINUX viene montata la condivisione con gli attributi di un utente.
- gid=USER_GROUP viene montata la condivisione con gli attributi di un gruppo.
Se l'utente è, "pippo" ed appartiene al gruppo "paperopoli", la stringa diventa:
uid=pippo,gid=paperopoli
Client PPP con kppp (FC1)
Per poter usare "kppp", come utente, deve essere eliminato il
link seguente:
#rm -f /usr/bin/kppp
Link originale "/usr/bin/kppp --> /usr/bin/consolehelper"
Impostare il SUID per l'uso da parte degli utenti del file "/usr/sbin/kppp" nel segente modo:
#chmod u+s /usr/sbin/kppp
Ricreare il link "kppp" ma questa volta che punti verso il file
binario "kppp" anziché a "consolehelper":
#ln -s /usr/sbin/kppp /usr/bin/kppp
Configurazione Modem per IBM ThinkPad R40 2683-CG1 (FC2)
Scaricare i driver dal sito:
http://www.smlink.com/
l'ultimo driver scaricato dalla pagina:
http://www.smlink.com/main/item.php?ln=en&item_id=84&main_id=32
file scaricato:
http://www.smlink.com/main/down/slmodem-2.9.9.tar.gz
Prima di procedere l'installazione assicurarsi che sia installato il sorgente del kernel in uso:
#rpm -qa | grep kernel-source
per individuare il kernel in uso
#uname -r
Quindi scompattare il file:
#tar -xzf slmodem-2.9.9.tar.gz
portarsi all'interno della directory:
#cd slmodem-2.9.9
eseguire
#make
#make install
Per verificare che tutto funzioni:
#/sbin/modprobe slamr
#/sbin/modprobe slusb
#/usr/sbin/slmodemd -country=ITALY
Creare il link simbolico:
#ln -s /dev/ttySL0 /dev/modem
eseguire kppp e testare se il modem funziona.
per rendere definitive le impostazioni, editare il file:
/etc/rc.local
ed aggiungere le stringhe:
/sbin/modprobe slamr
/sbin/modprobe slusb
/usr/sbin/slmodemd -country=ITALY &
Configurazione del mouse
#mouseconfig
Configurazione scheda audio
#sndconfig
Creare Device
Si può utilizzare lo script "MAKEDEV"
seguito dal device che si vuole creare. #MAKEDEV
/dev/hdb MAKEDEV è presente nella directory
/dev. In alternativa può essere utilizzato il comando
mknod seguito dai parametri opportuni.
e-mail da consol
Per spedire un e-mail da consol (bash): #mail
-s "Subject" indirizzo_e-mail@dominio.it <
file_asci Per spedire una e-mail che contenga più
file_ascii: #cat file_ascii.1 file_ascii.2 file_asci.n |
mail -s "Subject" indirizzo_e-mail@dominio.it
Firewall (iptables)
Editare il file
/etc/sysconfig/iptables ed aggiungere le seguenti
stringhe: *filter :INPUT ACCEPT [0:0] :FORWARD ACCEPT
[0:0] :OUTPUT ACCEPT [0:0] -A INPUT -i lo -j ACCEPT -A
INPUT -i eth0 -j LOG -A INPUT -i eth0 -j
REJECT COMMIT Riavviare il
firewal: #/etc/init.d/iptables restart Con il
firewall così configutrato sulla porta eth0 non sarà
permesso nessun traffico direttamente verso localhost o
inderettamente con richieste da localhosto verso internet.
Infatti abbiamo vietato tutti gli ingressi, quindi quando da
localhost partira una richiesta di connessione verso internet,
questa arrivarà a destinazione ma al momento della
risposta sarà pbloccata del firewall. Per
abilitare porte e/o servizi, per es. per potersi collegare sulla
porta 23 (telnet) da remoto a localhost: -A INPUT -p tcp
-m tcp -s IP_remotehost/32 -d IP_localhost/32 --dport 23 -j
ACCEPT per permettere la connessioni a remotehost da
localhost : -A INPUT -p tcp -m tcp -s 0/0 --sport 23 -d
IP_localhost/32 -j ACCEPT questo vale anche per la
porta 80 (http), 443 (https): -A INPUT -p tcp -m tcp -s
0/0 --sport 80 -d IP_localhost /32 -j ACCEPT -A INPUT -p tcp
-m tcp -s 0/0 --sport 443 -d IP_localhost /32 -j ACCEPT Dopo
aver abilitato sia gli ingressi che le uscite deve essere
abilitata anche alcuni ingressi ed usciteper il protocollo
ICMP -A INPUT -p icmp -m icmp -s 0/0 -d IP_localhost /32
--icmp-type 0 -j ACCEPT -A INPUT -p icmp -m icmp -s 0/0 -d
IP_localhost /32 --icmp-type 3 -j ACCEPT -A INPUT -p icmp -m
icmp -s 0/0 -d IP_localhost /32 --icmp-type 11 -j ACCEPT La
configurazione finale del file risulterà: *filter :INPUT
ACCEPT [0:0] :FORWARD ACCEPT [0:0] :OUTPUT ACCEPT [0:0] -A
INPUT -p tcp -m tcp -s IP_remotehost/32 -d IP_localhost/32
--dport 23 -j ACCEPT -A INPUT -p tcp -m tcp -s 0/0
--sport 23 -d IP_localhost/32 -j ACCEPT -A INPUT -p tcp -m tcp
-s 0/0 --sport 80 -d IP_localhost /32 -j ACCEPT -A INPUT -p
tcp -m tcp -s 0/0 --sport 443 -d IP_localhost /32 -j ACCEPT -A
INPUT -p icmp -m icmp -s 0/0 -d IP_localhost /32 --icmp-type 0 -j
ACCEPT -A INPUT -p icmp -m icmp -s 0/0 -d IP_localhost /32
--icmp-type 3 -j ACCEPT -A INPUT -p icmp -m icmp -s 0/0 -d
IP_localhost /32 --icmp-type 11 -j ACCEPT -A INPUT -i lo
-j ACCEPT -A INPUT -i eth0 -j LOG -A INPUT -i eth0 -j
REJECT COMMIT
Per inserire gli indirrizzi IP di host malevoli, riconducibili a botnet,
spammer e/o bruteforcer, da una blacklist presente sul sito
http://infiltrated.net/blacklisted.
basterà usare il comando:
wget -qO - http://infiltrated.net/blacklisted|awk '!/#|[a-z]/&&/./{print "iptables -A INPUT -s "$1" -j DROP"}'
Si può anche specificare più porte con una singola regola attraverso l’apposito modulo multiport:
iptables -A INPUT -p tcp -m multiport --dports 22,80,143,6000:6003 -j ACCEPT
Con il seguente comando è possibile imporre una soglia di connessioni massime per ogni porta.
Ad esempio limitare le connessioni ssh a un massimo di 10.
/sbin/iptables -A INPUT -p tcp --syn --dport 22 -m connlimit --connlimit-above 10 -j REJECT
http://www.netfilter.org/documentation/HOWTO/it/NAT-HOWTO.html
NAT (Iptables) (FC2)
In modo provvisorio:
#echo "1" >/proc/sys/net/ipv4/ip_forward
#iptables -t nat -A POSTROUTING -s 192.168.0.0/24 -j MASQUERADE
In modo permanate:
editare il file /etc/sysctl.conf e nella stringa
net.ipv4.ip_forward = 0
mettere 1
net.ipv4.ip_forward = 1
Riavviare la rete:
#/etc/init.d/network restart
Editare il file /etc/sysconfig/iptables ed aggiungere le seguenti
stringhe:
*nat
:PREROUTING ACCEPT [16:2830]
:POSTROUTING ACCEPT [17:1859]
:OUTPUT ACCEPT [31:3375]
-A POSTROUTING -s 192.168.0.0/255.255.255.0 -j MASQUERADE
COMMIT
Per permettere che sia aperto un tunnel su di un servizio ad un pc dall'esterno all'interno,
dovrà essere aggiunta la segunte stringa al file /etc/sysconfig/iptables
*nat
:PREROUTING ACCEPT [16:2830]
:POSTROUTING ACCEPT [17:1859]
:OUTPUT ACCEPT [31:3375]
-A POSTROUTING -s 192.168.0.0/255.255.255.0 -j MASQUERADE
-A PREROUTING -i eth0 -p tcp --dport XXX -j DNAT --to 192.168.0.X
-A PREROUTING -i eth0 -p udp --dport YYY -j DNAT --to 192.168.0.X
COMMIT
Floppy di avvio (metodo rapido)
Per fare un floppy di avvio con un kernel compilato
sulla stessa macchina, se si sono utilizzati moduli, oppure
proveniente da un'altra macchina ma il kernel in questo caso deve
essere monilitico e compilato per l'architettura della macchina
sul quale vogliamo utilizzarlo, basta inserire il floppy ed
eseguire il seguente comando: #mkbootdisk --device /dev/fd0
/usr/src/linux/arch/i386/boot/bzImage Per creare un floppy
di emergenza del kernel che stiamo utlizzando #mkbootdisk
--device /dev/fd0 /boot/vmlinuz-versione_del_kernel
Per conoscere la versione del kernel attualmente in uso #uname
-r
FONTS
Per installare i fonts TTF: # cd
/usr/X11R6/lib/X11/fonts # mkdir ttfonts #cd ttfonts #cp
path_font_ttf/* ./ # ttmkfdir -o fonts.scale # ttmkfdir -o
fonts.dir editare il file /etc/X11/fs/config (per Red Hat
7.0) aggiungere la riga: /usr/X11R6/lib/X11/fonts/ttfonts Se
ancora non è stato avviato il servizio xfs all'avvio
digitare: # chkconfig --add xfs #/etc/rc.d/init.d/xfs
restart
Vecchi lettori di CD-ROM
Nel caso ci troviamo un lettore vecchiotto ma funzionante, il quale però non viene riconoscito né
in fase di installazione né in un'ambiente già funzionante, il problema si risolve prcedendo come sotto.
In fase di installazione al prompt "Boot" o "LILO" di gitare la seguente stringa:
boot: linux hdX=cdrom
LILO: linux hdX=cdrom
Dove X indica la connessine fisica del CD-Rom sul controller IDE.
Esempio:
Se il CD-ROM é slave sul primo canale IDE, al prompt bisogna digitare la seguente stringa:
boot: linux hdb=cdrom
LILO: linux hdb=cdrom.
Il Cdrom per essere inizializzato ed utilizzabile successivamente ha bisogno della stringa "linux
hdb=cdrom" sia scritta in modo permanete. Si può fare alla fine dell'installazione dove viene richiesto parametri
aggiuntivi oppure editanto il file /etc/lilo.conf ed inserendo dopo la stringa:
root=/dev/hda1
append="linux hdb=cdrom"
Impostare la memoria nel LILO
Se il sistema inizializza meno RAM di quanta sia
installata sul computer, dopo aver verificato con:
#more /proc/meminfo
basta aggiungere in /etc/lilo.conf:
append = "memoria_installataM"
Il valore deve essere espresso in Mbite per esempio, in caso di 128Mb di
RAM:
append = "128M"
Se si utilizza più di 1Gb di RAM non servirà inserirlo nel
LILO.CONF ma dovrà essere ricompilato il kernel impostando
sotto il menù "Processor type and features" alla
voce "High memory Support" selezioanre "4Gb".
Masterizzare come utente con gtoaster (FC1)
Per poter usare "gtoaster" come utente deve essere cancellato
il link gtoaster (/usr/bin/gtoaster -> /usr/bin/consolehelper), nel
seguente modo:
#rm -f /usr/bin/gtoaster
Adesso basterà rifare il link verso il file binario /usr/bin/gtoaster-root
(/usr/bin/gtoaster -> /usr/bin/gtoaster-root) nel seguente modo:
ln -s /usr/bin/gtoaster-root /usr/bin/gtoaster
Masterizzare come utente con xcdroast (FC1)
Per poter usare "xcdroast" come utente deve essere cancellato
il link gtoaster (/usr/bin/xcdroast -> /usr/bin/consolehelper), nel
seguente modo:
#rm -f /usr/bin/xcdroast
Adesso basterà rifare il link verso il file binario /usr/sbin/xcdroast
(/usr/bin/xcdroast -> /usr/sbin/xcdroast) nel seguente modo:
ln -s /usr/sbin/xcdroast /usr/bin/xcdroast
Masterizzare: script per rilevare capacità
Nel caso che la masterizzazione di un CD o di un DVD sia fatta
tramite script, per esempio per fare dei backup in automatico,
è possibile ricavarsi la dimensione totale della directory in modo da non avviare
la masterizzazione del supporto nel caso che superi la dimensione di questo:
#!/bin/bash
declare -i CAPACITA
declare -i CD
declare -i DVD
CAPACITA=`du -ms PATH_DIRECTORY | awk '{print $1'}`
CD=700
DVD=4200
if [ ${CAPACITA} -lt ${DVD} ]; then
comandi nel caso che la ${CAPACITA} sia minore del suppurto ${DVD
else
comandi nel caso che la ${CAPACITA} sia superiore del suppurto ${DVD
fi
Messaggio iniziale con LILO
Per poter visualizzare un testo al momento
dell'avvio del sistema, occore creare un file con all'interno il
messaggio che vogliamo visualizzare.
Quindi, creare il file ad esempio /boot/boot_message.txt, inserire il messaggio
desisderato, editare il file /etc/lilo.conf ed aggiungere:
message = /boot/boot_message.txt
Rieseguire lilo: #lilo
Nuovo Kernel
Scaricare il nuovo Kernel nel formato
linux-*.*.*.tar.gz o inux-*.*.*.tar.bz2, ricordarsi che il
chernel stabile è quello che ha la seconda cifra pari,
mentre quelli con la cifra dispari sono le versioni in sviluppo
(2.0.*, 2.2.* 2.4.* Stabili e 2.1.* 2.3.* 2.5.*
sviluppo).
Cancellare il link
#rm /usr/src/linux
o
#rm /usr/src/linux-2.4 Copiare o muovere il file
linux-*.*.*.tar.gz #cp linux-*.*.*.tar.gz /usr/src/
#mv /path/linux-*.*.*.tar.gz /usr/src/
Scompattare il file appena copiato o spostato
#tar -xvzf linux-*.*.*.tar.gz #tar --use-compress-program
/usr/bin/bzip2 -xvf linux-*.*.*.tar.bz2
oppure:
#tar -xzf /path/linux-*.*.*.tar.gz -C /usr/src/
#tar --use-compress-program /usr/bin/bzip2 -xvf
/path/linux-*.*.*.tar.bz2 -C /usr/src
Una volta scompattato sarà ci sarà una nuova directory
/usr/src/linux-*.*.*; nel caso che sia solo /usr/src/linux,
conviene rinominarla:
#mv /usr/src/linux /usr/src/linux-*.*.*
In entrambi i casi deve essere ricreato il link:
#ln -fs /usr/src/linux-*.*.* /usr/src/linux
o
#ln -fs /usr/src/linux-*.*.* /usr/src/linux-2.4 #cd /usr/src/linux
o
#cd /usr/src/linux-2.4
editare il file "Makefile"
ed alla definizione della variabile "EXTRAVERSION ="
(ai primi righi del file) aggiungere "-mio"
"EXTRAVERSION = -mio"
Adesso eseguire il comando
#make mrproper
Se interessa ricompilare o modifiacare le impostazione del vecchio kernel e per qualche
motivo non è più a disposizione il vecchio file
/usr/src/linux-*.*.*/.config basta eseguire il comando:
#make oldconfig
che viene generado il file .config con la configurazione del kernel attuale.
Per scegliere o modificare le impostazioni che dovrà avere il nuovo kernel, si può
effettuare in tre modi, con: #make config
#make menuconfig #make xconfig
I primi due metodi si eseguono sotto terminale;
si consiglia di ulizzare comunque il secondo visto le innumerevoli opzioni dei kernel attuali che
rende assai ostico l'utillizzo del primo.
Il terzo metodo deve essere utilizzato sotto interfaccia
grafica.
Una volta usciti dalla configurazione ed aver scelto di salvare il lavoro, dal prompt
si digitano i seguenti comandi:
#make dep
#make clean
#make zImage o #make bzImage
#make modules
#make module _install
La scelta tra zImage e
bzImage dipente solo dalle dimensioni che ha il
kernel alla fine della compilazione; con i kernel attuali, su
computer attuali, pensando di utiliizare tutte le risorse, non è
più pensabile di utilizzare zImage .
Comunque l'errore che viene visualizzato, in caso di utilizzo di
zImage con kernel troppo grossi, è: "kernel
big too" Tutti i passagi sopra citati su un'unica
riga: #make dep; make clean; make zImage; make modules;
make module _install o #make dep; make clean; make
bzImage; make modules; make module _install Il metodo
appena descritto eseguirà tutti i comandi anche se uno di
questi avesse riportato degli erroi, mentre il modo seguente
l'esecuzione viene termianta appena uno dei comandi riporta degli
errori: #make dep && make clean && make
zImage && make modules && make module
_install o #make dep && make clean &&
make bzImage && make modules && make module
_install Per comodità, la stringa adottata può
essere inserita in un file chiamato ad esempio "makekernel"
copiato/spostato in /usr/sbin e reso eseguibile con chmod +x
/usr/sbin/makekernel. Ogni qual volta che dovremmo ricompilare il
kernel basterà scrivere semplicemente: #makekernel Il
tempo per la compilazione varia a secondo dal numero delle
opzioni scelte e dal processore utilizzato. Finito di
compilare il kernel, si deve spostare/copiare il file chimato
zImage obzImage dalla directory
/usr/src/linux/arch/i386/boot alla directory /boot Di
solito conviene rinominare il kernel da zImage in
vmlinuz-*.*.*-mio, Se la versione del kernel
appena compilata è maggiore della precedente, deve essere
copiato anche il file /usr/src/linux/System.map in nella
directory /boot #cp /usr/src/linux/System.map
/boot/System.map-*.*.*-mio Rifare il link: #ln -sf
/boot/System.map-mio /boot/System.map Se vengono
utilizzati moduli per particoari dispositivi come ad esempio
controller SCSI, deve essere ricreato anche il file
/boot/initrd-*.*.* Per creare l'immagime
"initrd-*.*.*-mio.img": #mkinitrd
/boot/initrd-*.*.*-mio.img *.*.*-mio Se tra i dispositivi
non e presente nessun controller SCSI o il kernel non è
stato compilato per supportare controller SCSI attraverso i
moduli, deve essere usata l'opzione "--omit-scsi-modules"
durante la generazione del file "initrd-*.*.*-mio"
, ovvero: #mkinitrd --omit-scsi-modules
/boot/initrd-*.*.*-mio.img *.*.*-mio Finita tutta
l'operazione della compilazione del nuovo kernel, si edita
/etc/lilo.conf aggiungendo i parametri per il nuovo kernel senza
togliere quelli precedenti. Le impostazioni del/i kernel
precedente/i possono essere utili se quello appena ricompilato,
per qualche motivo di errata configurazione avvenuta durante le
scelte delle opzioni, non riesce ad avviare il
sistema. Aggiungere come l'esempio sotto
riportato: image=/boot/vmlinuz-*.*.*-mio label=mio initrd=/boot/initrd-*.*.*-mio.img read-only root=/dev/hda1
Il parametro hda1 deve essere cambiato se la partizione di
root stà su un'altro device o partizione. Per rendere
operativo quello che è stato fatto: #lilo Nel
caso in cui, al momento del boot, dovessero apparire moduli non
usati, andare in /lib/modules/versione_kernel/sub_directory e
cancellarli. Per ottenere la lista di tali moduli, uasare il
comando #depmod -a
Avviare il nuovo kernel
da dischetto Inserire il floppy e digitare: #cp
/boot/vmlinuz-mio /dev/fd0 Eseguire "rdev": #rdev
/dev/fd0 /dev/hda1 hda1 deve essere sostituito con la
partizione dove e' installato linux(es: hda5, sda1, sdb12, ecc.).
Patch per kernel Quando occore integrare
il kernel con altre configurazioni non presenti nell'originale ma
disponibili separatamente, occore procedere nel seguente
modo: muovere il file driver-*.*.*.tar.bz2 o
driver-*.*.*.tar.gz nella directory /usr/src #tar
--use-compress-program /usr/bin/bzip2 -xvf driver
-*.*.*.tar.bz2 o #tar -xzvf
driver-*.*.*.tar.gz o #tar --use-compress-program
/usr/bin/bzip2 -xvf /path/driver -*.*.*.tar.bz2 -C
/usr/src/ o #tar -xzvf /path/driver -*.*.*.tar.gz -C
/usr/src/ Adesso da /usr/src: #patch-p0 < driver
-*.*.*-*.patch oppure da /usr/src/linix o
//usr/src/linix-2.4: #patch-p1 < ../ driver
-*.*.*-*.patch
OpenOffice + KDE + FC3 (KDE Bug n.100849)
Dopo aver aggiornato i pacchetti di KDE versione 3.4.2-0
non dovreste riuscire più a salvare i documenti. Per risolvere questo problema
occore editare il file ~/.kde/share/config/kdeglobals ed aggiungere le seguenti stringhe:
[Development]
AutoCheckAccelerators=false
A questo indirizzo trovate il bugs:
http://bugs.kde.org/show_bug.cgi?id=100849
OpenOffice 1.1.4: impostare driver PDF
Per impotare il driver PDF come stampante in OpenOffice.Org 1.1.4, occorre eseguire il comando
# /usr/lib/ooo-1.1/program/spadmin.bin
ed aggiungere la stampante PDF. Questo perché il metodo di esportazione nel formato PDF, non ha le stesse
caratteristiche della stampa in modalita PDF. Un esempio è la stampa in serie. Se viene esportato come file
PDF, questo documento conterrà solo i nomi dei campi del database e solo una pagina. Mentre stampando
utilizzando il PDF Converter, troveremo tutti i campi del database con i valori contenuto in esso per
l'intero archivio con tutto il numero necessario di pagine.
Reinstallare LILO
Se per qualche motivo il bootloader LILO viene tolto
dal MBR del hard disk, basta avviare con un qualsiasi cd linux,
montare la artizione di linux ed eventuale file sistem /boot e
dare il seguente comando: #chroot /mount_poinit quindi
rieseguire #lilo
Nel caso di utilizzo del primo
CD di Red Hat, scegliere l'opzione rescue. Quando sarà
avviato la partizione linux sarà montata in /mnt/sysimage,
quindi: #chroot /mnt/sysimage #lilo
RHN & legacy (FC1)
Quando Fedora Core 1 è passata come distribuzione legacy
gli aggiornamenti non non si trovano più all'indirizzo web
http://download.fedora.redhat.com/pub/fedora/linux/core/updates/1/i386/
ma a questo indirizzo
http://download.fedoralegacy.org/fedora/1/updates/i386/
e non più nella forma canonica nome_pacccheto-n.di.versione.i386.rpm
ma nella versione nome_pacccheto-n.di.versione.legacy.i386.rpm
Nello stesso istante ha smesso di funzionare l'icona che solitamente diventava rossa con un punto esclamativo bianco lampeggiante.
Per rendere di nuovo operativa questo comoda icona, a mio avviso, basta editare il file /etc/sysconfig/rhn/sources ed
apportare le seguenti modifiche:
- commentare le seguenti stringhe
yum fedora-core-1 http://fedora.redhat.com/releases/fedora-core-1
yum updates-released http://fedora.redhat.com/updates/released/fedora-core-1
#yum updates-testing http://fedora.redhat.com/updates/testing/fedora-core-1
ed aggiungere le seguenti stringhe:
# Fedora Legacy FC1 os repository
yum os http://download.fedoralegacy.org/fedora/1/os/i386/
# Fedora Legacy FC1 updates repository
yum updates http://download.fedoralegacy.org/fedora/1/updates/i386/
# Fedora Legacy FC1 legacy-utils repository
yum legacy-utils http://download.fedoralegacy.org/fedora/1/legacy-utils/i386/
RHN & legacy (FC2)
Quando Fedora Core 2 è passata come distribuzione legacy
gli aggiornamenti non non si trovano più all'indirizzo web
http://download.fedora.redhat.com/pub/fedora/linux/core/updates/2/i386/
ma a questo indirizzo
http://download.fedoralegacy.org/fedora/2/updates/i386/
e non più nella forma canonica nome_pacccheto-n.di.versione.i386.rpm
ma nella versione nome_pacccheto-n.di.versione.legacy.i386.rpm
Nello stesso istante ha smesso di funzionare l'icona che solitamente diventava rossa con un punto esclamativo bianco lampeggiante.
Per rendere di nuovo operativa questo comoda icona, a mio avviso, basta editare il file /etc/sysconfig/rhn/sources ed
apportare le seguenti modifiche:
- commentare le seguenti stringhe
yum fedora-core-2 http://download.fedora.redhat.com/pub/fedora/linux/core/2/$ARCH/os/
yum updates-released-fc2 http://download.fedora.redhat.com/pub/fedora/linux/core/updates/2/$ARCH/
yum-mirror fedora-core-2 http://fedora.redhat.com/download/up2date-mirrors/fedora-core-2
yum-mirror updates-released-fc2 http://fedora.redhat.com/download/up2date-mirrors/updates-released-fc2
ed aggiungere le seguenti stringhe:
yum fedora-core-2 http://download.fedoralegacy.org/fedora/2/os/$ARCH/
yum updates-released-fc2 http://download.fedoralegacy.org/fedora/2/updates/i386/
Route: strane cose (FC1)
Se eseguito in Fedora Core 1 toverete questa stringa:
169.254.0.0 * 255.255.0.0 U 0 0 0 eth0
Ho trovato un riferimento sul sito di Red Hat a questo indirizzo:
https://listman.redhat.com/archives/shrike-list/2003-September/msg00895.html
nel quale vine indicato che questo indirizzo può essere rimosso dalla tabella
di routing inserendo semplicemente questa stringa:
NOZEROCONF=yes
nel file:
/etc/sysconfig/netwrk-script/ifcfg-eth0
Una volta modificato il file riaviate la rete con il comando:
#/etc/init.d/network restart
Se rieseguite il comando:
#route
vedrete che è sparito come routing su "eth0" ma si è trasferito sull'interfaccia
di loopback (lo):
169.254.0.0 * 255.255.0.0 U 0 0 0 lo
Perché anche questa tabella di routing sia rimossa dall'interfaccio "lo", basterà
editare il file:
/etc/sysconfig/network-scripts/ifcfg-lo
ed inserire anche qui la stessa stringa:
NOZEROCONF=yes
Riaviate nuovamente la rete con il comando:
#/etc/init.d/network restart
Rieseguite il comando:
#route
"Et voilà" non c'è più nessun riferimento diverso da quanto ci saremmo aspettati
dando il comando "route".
Sempre sul sito della Red Hat nell'indirizzo già riportato, che maggior informazioni si
possono reperire al sito:
www.zeroconf.org
Io non ho approfondito, ma siccome il tutto mi ha sempre funzionato senza questa tabella di routing,
ho preferito rimuoverla in attesa di approfondire.
Formattare floppy a 1.67 per dos
Per creare un floppy che abbia dimensioni di 1.67Mb
visibile e gestibile anche da windows: #fdformat
/dev/fd0u1680 #mkdosfs /dev/fd0u1680
Installare Fedora Core 2, e non solo
Per installare Fedora Core 2, ma anche le distribuzioni che usano il nuovo kernel 2.6,
dove la tabella delle partizioni dell'hard disk sono già state scritte con altri sistenmi operativi, questo vale anche per
linux che usavano il kernel precedente al 2.6, dovete stare molto attenti inquanto rischiate di dover reinstallare tutto.
Il problema è dato dal fatto che quasi tutti i sistemi operativi usavano i paramtri forniti dal BIOS anziché prenderseli
direttamnte dall'hard disk. Quindi i BIOS che avevano impostato "Auto" nella ricerca dei dischi rigidi, potrebbero aver
fornito CHS anziché LBA (o viveversa). Il kernel 2.6 riconosce nel modo corretto i paramtri dell'hard disk senza usare quelli
forniti dal BIOS.
Quindi, se un discho e stato partiziona con sistemi che usano i paramtri del BIOS e pure errati, la taballe delle allocazioni
sarà diversa. Poco importa, l'importante è non andare a riscrivere le tabelle con parametri diversi, come potrebbe
avvenire se procedessimo all'installazione senza un piccolo accorgimento.
Il mio consoglio e di avviare l'installazione come fareste normalmente, se una volta scelta la linga di installazione e il
tipo di tastiera non appare nessun messaggio, significa che la tabella è stata scritta nel modo corretto, altrimenti il
messaggio che appare è il seguente:
"Unable to align partition properly. This probably means that another
partitioning tool generated an incorrrect parttion table, because it
didn't have the correct BIOS geometry. It safe to ignore, but ignoring
may cause (fixable) problems with some boot loaders".
Pulsanti a disposizione "Ignora" - "Annullare" (non in inglese ma in
italiano)
In questo caso spostatevi sul terminale con ctrl+alt+F1 e digidate:
#cat /proc/ide/hda/geomtry
il risultato che avrete sarà:
physical nC/nH/nS
logical nC/nH/nS
dove:
nC: Nimero dei Cilindri
nH: Numero delle testine
nS: Numero dei settori
Saranno diversi i valori di "nC" tra physical e logical.
Se avete altri dischi dovrete prendere anche i loro valori.
I dati da scrivere o ricordarsi sono sono quelli della riga logical.
L'unico valore da sostituire è nH, nel caso che le testine siano 16 dovrà essere sostituito con 255 nel caso
che siano 15 con 240.
Riavviate il sistema con ctrl+alt+canc ed al prompt scrivete:
lilo: linux hda=nC,255,nS hdb= ....
o
lilo: linux hda=nC,240,nS hdb= ....
Profili utenti:
Impostazioni comuni di tutti gli utenti in ambiente
shell si trova in: /etc/bashrc Le
impostazioni personalizzabili da ogni singolo utente si trovano
in: ~/.bash_profile Le impostazioni di
default per un utente appena creato avviene tramite la copiatura
del file che si trovva: /etc/skel/.bash_profile
Impostazione data ed ora
L'impostazione della data e dell'ora, si può
effetuare tramite l'utility: #timetool E' possibile
prelevare l'ora ufficiale da internet dai vari siti, quello
italiano è: time.ien.it con. Il comando per la
sincronizzazione è: #rdate -sp time.ien.it s
imposta l'ora e data; p viene visualizzata. Per
sincronizzare l'ora per tutto il sistema: #/sbin/hwclock
--systohc Per avere sincronizzato sempre l'orario del
proprio sistema con quello ufficiale del sito time.ien.it,
basta aggiunger la seguente stringa: server
time.ien.it nel file /etc/ntp.conf nella
sezione: # --- GENERAL CONFIGURATION --- Attivare il
servizio ntpd tramite "serviceconf" o "ntsysv"
JAVA (F13 32-BIT)
Fedora 13 utilizza il pacchetto OpenJDK. Se si vuole usare
JAVA di Sun, basterà scaricare ed installare il JRE nel seguente modo:
# rpm -ivh jre-6u22-linux-i586.rpm
# /usr/sbin/alternatives --install /usr/bin/java java /usr/java/default/bin/java 20000
Per instalare i pulgins in Firefox:
/usr/sbin/alternatives --install /usr/lib/mozilla/plugins/libjavaplugin.so libjavaplugin.so /usr/java/default/lib/i386/libnpjp2.so 20000
Per riutilizzare OpenJDK:
/usr/sbin/alternatives --config java
/usr/sbin/alternatives --config libjavaplugin.so
KDE: impostazioni
Per aggiungere l'icona nel menù di KDE "Salva Sessione", editare il file
.kde/share/config/ksmserverrc
ed aggiungere nella sezione
[General]
la seguente stringa:
loginMode=restoreSavedSession
Per chiudere la sessione senza che venga chiesta la conferma,
inserire anche la seguente stringa:
confirmLogout=false
SMTP (sendmail)
Con la versione di Red Hat 8.0 devono essere
configurati i seguenti file: /etc/mail/access /etc/hosts.allow Al
primo deve essere aggiunto le seguenti stringhe: 127.0.0.1
RELAY your_IP RELAY Al
secondo: sendmail: IPADDRESS 127.0.0.1
Suono Acustico
Per eliminare il suono acustico dai terminali
aggiungere la seguente istruzione nel file ~/.bashrc
oppure, se deve essere generalizzato per tutti gli utenti, nel
file /etc/bashrc: setterm -bfreq 0
Numlock
Per poter avere sempre attivo il tasterino numerico
sotto X, basta compilare il seguente sorgente numlock.c: #include
<X11/extensions/XTest.h> #include <X11/keysym.h> int
main() { Display* disp = XOpenDisplay( NULL ); if( disp
== NULL ) return 1; XTestFakeKeyEvent( disp, XKeysymToKeycode(
disp, XK_Num_Lock ), True, CurrentTime ); XTestFakeKeyEvent(
disp, XKeysymToKeycode( disp, XK_Num_Lock ), False, CurrentTime
); XCloseDisplay( disp ); return 0; }
Comando
per la compilazione: #gcc numlock.c -o numlock -lX11 -lXtst
-I/usr/X11R6/include -L/usr/X11R6/lib Spostare
l'eseguibile nella directory /bin aggiungere la
seguente stringa in /etc/X11/xdm/Xsetup_0 /bin/numlock
Per
averlo abilitato anche sotto terminale deve essere aggiunta la
seguente istruzione nel file /etc/rc.d/rc.sysinit for
tty in /dev/tty[1-9]*; do setleds -D +num < $tty done
ServerX
Configurazione ServerX #Xconfigurator Per
poter aprire programmi in ambiente X, provenienti da host remoti
sempre linux/unix, deve essere concesso il permesso di ricevere
tali finestre al serverX del localhost. Tale permesso viene
abilitato con il comado: #xhost nome_macchina_remota Si
può rendere permanente il permesso aggiungendo, nel file
/etc/X11/xdm/Xsetup_0 la seguente
stringa: /usr/X11R6/bin/xhost nome_macchina_remota Per
abilitare l'accesso alle connessioni da Server X remoti tramite
"query" editare i seguenti files:
Infine: #kill -HUP `cat
/var/run/gdm.pid` Atenzione! Si resetttano le sessioni
aperte in ambiente X. Per collegarsi da un computer con
Windows deve essere installata un'applicazione che sia in grado
di emulare/creare un ambiente "X". Per fare ciò
basta scaricare dal sito della Red Hat l'applicazione "Cygwin"
ed installare almeno i pacchetti: base, shell e XF86free. Avviata
la shell sul computer windows basta digitare: #X -query
nome_host_linux Mentre per collegarsi tra sistemi linux,
digitare: $ X -query <nome_host_linux_remoto> -from
<nome_host_linux_locale> :1
Server FTP
Installare il pacchetto wu-ftpd.x.x.x.rpm Editare
il file /etc/inetd.conf e scommentare la stringa che
interessa il servizio FTP. Nel caso che sia utilizzato il
xinetd, editare il file /etc/xinetd.d/wu-ftpd
ed impostare il valore disable=yes a disable=no;
riavviare il servizio: #/etc/init.d/xinetd restart
Setserial
Quando si usa questo comando, le porte seriali
deveno essere disattivate o scollegate fisicamente dalla
periferica.
Uso del DAT SCSI
Per utilizzare il dat per archiviare i file occore
utilizzare sempre il comando tar: #tar cf /dev/nst0
/path_dir_da_archiviare/ alla fine dell'archiviazione non
riavvolge il nastro. Per verificare che il tape sia auto
riavvolgente: #mt -f /dev/st0 stat quindi si può
usare il comando: #mt -f /dev/st0 rewind Mentre,
utilizzando: #tar -cf /dev/rmt0
/path_dir_da_archiviare/ alla fine dell'archiviazione si
riavvolge il nastro. Per vedere l'archivio appena creato: #tar
-tf /dev/nst0 quindi riavvolgere il nastro #mt -f
/dev/st0 rewind oppure per riavvolgere ed estrarre la
cassetta: #mt -f /dev/st0 rewoff Utilizzando #tar
-cf /dev/st0 /path_dir_da_archiviare/ Il nastro si
riavvolge quando alla conclusione dell'operazione.
SAMBA
Dopo aver installato e configurato samba, attivare
l'accesso degli utenti windows utilizzando il comando smbpasswd,
comando abilitato solo per root: #smbpasswd -a username Per
creare una cartella condivisa tra tuttti gli utenti abilitati
all'accesso ad linux tramite smb, basterà creare
all'interno del file /etc/samba/smb.conf la seguente sezione con
relative opzioni: [public] path = /home/share comment
= Directory Condivisa volume = Directory Sharing writeable
= yes create mode = 0777 directory mode = 0777 guest ok
= yes
Con questi parametri avremo una directory
chiamata public con diritti di accesso nella
scrittura/lettura/modifica di tutti i file e directory presenti
in essa da tutti gliutenti autentificati da smbpasswd.
[<SHARE>]
path = /home/<SHARE>
comment = <SHARE>
browseable = yes
read only = no
create mask = 660
directory mask = 2770
valid users = @<SHARE>
Ladirectory, all'interno del file system di linux si trova in
/home/share. Questa deve essere creata nel seguente
modalità: #mkdir /export/samba/data #chmod
777 /export/samba/data Al momento della connessine al
server samba, la finestra di windows visualizzerà:
la cartella HOME proprietraia dell'utente che
solo lui può accedervi con tutti i diritti;
la cartella PUBLIC che è quella
condivisa anche dagli altri utenti;
le eventuali stampanti condivise.
Per permettere anche all'utente di montare le condivisioni nella propria home, digitare:
# chgrp root $(which smbmnt)
# chmod 4755 $(which smbmnt)
Recuperare i messagi di Standard Error
Per recuperare i messaggi di errore dopo aver
lamiciato un comando utilizzare "2>" o
"2>>". Esempio: #cp -arp ./ /tmp/mio 2>
errori; cp -arp ./ /tmp/altra_dir 2>> errori Con il
primo si crea il file "errori" che conterrà gli
errori del primo comando, con il secondo vengono appesi i
messaggi di erroe al file "errori" creato
precedenttemente.
Script
Info: Gli script che girano sotto shell
bash iniziano con: #!/bin/bash eseguire un
comando sulla stringa ECHO: echo "la stringa
`comando` continuo di una stringa `altro_comando` fine della
stringa". Convertire i file che hanno la prima
lettera maiscola in minuscola: #!/bin/bash for f in
*; do mv $f `echo $f | tr '[A-Z]' '[a-z]'` done
Apache
Come limitare l'accesso al server web Apache:
dentro il file access.conf modificare quanto segue:
<Directory "/var/www">
order deny,allow
deny from all
allow from 192.168.0.
</Directory>
Dare l'accesso solo ad indirizzi IP:
Moficare sotto /etc/http.conf nella sezione
# First, we configure the "default" to be a very restrictive set of
#permissions.
#
<Directory />
Options FollowSymLinks
AllowOverride None
</Directory>
#
# This controls which options the .htaccess files in directories can
# override. Can also be "All", or any combination of "Options", "FileInfo",
#"AuthConfig", and "Limit"
#
AllowOverride None
#
# Controls who can get stuff from this server.
#
Order allow,deny
Allow from all
</Directory>
AllowOverride None
con
AllowOverride Limit
La politica degli accessi sarà descritta nel file .htaccess
presente nella directory che deve assere ristretta.
Thunderbird e link ipertestuali
Thunderbird e link ipertestuali
Se un mail all'interno di Thunderbird ha un link ipertestuale e non vi apre nessun browser per visualizzare la
pagina web, dovete modificare il file ~/.thunderbird/fregrta.default/prefs.js aggiungendo
le seguenti stringhe:
user_pref("network.protocol-handler.app.ftp", "/usr/bin/firefox");
user_pref("network.protocol-handler.app.http", "/usr/bin/firefox");
user_pref("network.protocol-handler.app.https", "/usr/bin/firefox");
Il path "/usr/bin/firefox" deve essere modificato con le proprie esigenze/installazioni.
xsane: Scanner Epson Perfection 1640 SU SCSI (RH9)
# chmod 666 /dev/sgX
dove "X" identifica l'ID SCSI e lo si può ricavare usando il comando
#sane-finder-scanner
Per poter utilizzare Xsane anche come utente devono essere impostati diversi parametri con chmod.
Per sapere al quale device è collegato lo scanner, eseguire:
# scanimage --list-devices
o
#sane-find-scanner
i quali rilasceranno un'informazione su qual device è collegato, tipo /dev/sgX,
dove "X" e il numero del device.
Una volta individuato il device occore eseguire il seguente comado:
#chmod ua+rwx /dev/sgX
Esempio con scanner SCSI:
# scanimage --list-devices
device `epson:/dev/sg0' is a Epson Perfection1640 flatbed scanner
o
[epson] Requesting extended status
[epson] No error
[epson] Checking for ADF: (00)
[epson] Checking for TPU: (00)
[epson] Device name = Perfection1640
device `epson:/dev/sg0' is a Epson Perfection1640 flatbed scanner
#sane-find-scanner
found SCSI processor "EPSON Perfection1640 1.04" at /dev/sg0
quindi
#chmod ua+rwx /dev/sg0
Top
xsane: Scanner Mustek ScanExpres 1200 UB Plus (FC1)
L'installazione di questo scanner è semplice, basta scaricare il firmware
http://www.meier-geinitz.de/sane/gt68xx-backend/firmware/sbfw.usb
ed seguire le istruzioni a questa pagina
http://www.sane-project.org/man/sane-gt68xx.5.html.
In sintesi basta:
#mkdir /usr/local/share/sane
#mkdir /usr/local/share/sane/gt68xx/
#cp sbfw.usb /usr/local/share/sane/gt68xx/
Editare il file /etc/sane.d/gt68xx.conf ed aggiungere le seguenti stringe:
##############################################################################
#Autodetect Mustek ScanExpres 1200 UB Plus
usb 0x05d8 0x4002
override "mustek-scanexpress-1200-ub-plus"
firmware "/usr/local/share/sane/gt68xx/SBfw.usb"
vendor "Trust"
model "Compact Scan USB 19200"
afe 0x20 0x02 0x22 0x03 0x1f 0x04
Se lo scanner viene collegato alla porta USB, tutto funziona correttamente, ma se
lo scanner rimane collegato al pc al successivo riavvio non verrà rilevato.
Per non scollegare e ricollegare ogni volta il dispositivo dalla porta USB perchè
tutto torni a funzioanre, basta editare il file /et/modules.conf aggiungendo la seguente stringa:
alias gt68xx /dev/usb/scanner0
Top
Mozilla dalla versione 1.2.1
Java Plug-in
Scaricare dal sito Sun http://java.sun.com/j2se/,
l'ultima relase di "jre" (es.: j2re-1_4_2-linux-i586-rpm.bin), eseguire il comando:
#chmod +x j2re-1_4_2-linux-i586-rpm.bin
accettare le condizioni scrivendo "yes", quindi digitare il successivo comando:
#rpm -ivh j2re-1_4_2-linux-i586.rpm
Conclusa l'installazione, spostarsi nella directory:
#cd /usr/lib/mozilla/plugins
quindi creare il link dinamico alla libreria "libjavaplugin_oji.so", nel seguente modo:
#ln -s /usr/java/j2re1.4.2/plugin/i386/ns610/libjavaplugin_oji.so
Java Plug-in FC4_x64
Per installare i plug-in java in Fedora Core 4 x64,
deve essere scaricato il pachetto j2re-1.4.2-fcs-linux-amd64.bin dal sito:
ftp://ftp.tux.org/pub/java/JDK-1.4.2/amd64/fcs/
Una volta scaricato il file, eseguire:
#chmod +x j2re-1.4.2-fcs-linux-amd64.bin
#./j2re-1.4.2-fcs-linux-amd64.bin
#mv j2re1.4.2 /usr/lib64
#cd /usr/lib64/mozilla/plugins
#ln -s /usr/lib64/j2re1.4.2/plugin/amd64/mozilla/libjavaplugin_oji.so
Macromedia Shockwave Player Plug-in
Scaricare dal sito Macromedia l'ultima versione
del Plug-in; per la versione 6.0.79-1 cliccare qui
http://macromedia.rediris.es/apt/redhat/9/RPMS.macromedia/flash-plugin-6.0.79-1.i386.rpm.
Una volta scaricato, eseguire:
#rpm -ivh flash-plugin-6.0.79-1.i386.rpm
Plugger Streaming Multimedia Plugin for Unix Mozilla
Scaricare dal sito http://fredrik.hubbe.net/plugger.html l'ultima versione
del Plug-in; per la versione 5.0 cliccare qui http://fredrik.hubbe.net/plugger/plugger-5.0.tar.gz.
Una volta scaricato, scompattarlo nel seguente modo:
#tar -xzf plugger-5.0.tar.gz
Entrare nella directory plugger-5.0:
#cd plugger-5.0
Esegure la compilazione dei binari nel seguente modo:
#make linux
Per avere i plug-in disponibili a tutti gli utenti, copiare i file nel seguente modo:
#cp plugger.so /usr/lib/mozilla/plugins
#cp pluggerrc /etc/pluggerrc-5.0
#cp plugger-5.0 /usr/bin
L'installazione è finita.
Esiste anche la possibilità di compialare il tutto le formato rpm procedendo nel seguente modo:
#make linux rpm
Adesso avrete due pacchetti nel segunete formato:
plugger-5.0-1.i386.rpm
plugger-5.0-1.src.rpm
A questo punto basta installare il pacchetto:
#rpm -ivh plugger-5.0-1.i386.rpm
ed il gioco è fatto. Oppure il pacchetto può essere ricompilato per la propria piattaforma nel seguente modo:
#rpmbuild --rebuild --taget $ARCH plugger-5.0-1.src.rpm
dove "$ARCH" può assumere i seguenti valori:
i386=per tutti i procesori x86;
i486=per tutti i processori 486
i586=per tutti i processori intel 586 (Pentium PC55/II) AMD (K6-II/III)
i686=per tutti i processori intel 686 (Pentium PRO/III/IV)
athlon=per tutti i processori Athlon (AMD K7)
In questo caso il pacchetto si troverà collocato in "/usr/src/redhat/RPMS/$ARCH/plugger-5.0-1.$ARCH.rpm", quindi l'istallazione dovrà avvenire nel seguente modo:
#rpm -ivh /usr/src/redhat/RPMS/$ARCH/plugger-5.0-1.$ARCH.rpm
Evitare lo spoofing per i browser con motore "Gecko"
Per verificare se anche il vostro broser è afflitto da questo problema,
indipendentemente dal sistema operativo usato, basta andare a questo indirizzo e fare la prova:
http://www.macworld.it/showPage.php?template=notizie&id=9298
Per disabilitare questa funzione basta digitare nell abarra degli indirizzi "about:config",
cercare la stringa "network.enableIDN" cliccateci due volte ed impostare il valore da "true" a
"false".
Mouse Notebook (XFConfig)
Per configurare entrambi i mose touchpad e mouse su USB bisogna editare il file:
/etc/X11/XF86Config
e modificarlo nel seguente modo:
Section "ServerLayout"
Identifier "Default Layout"
Screen 0 "Screen0" 0 0
InputDevice "Mouse0" "CorePointer"
InputDevice "Keyboard0" "CoreKeyboard"
InputDevice "DevInputMice" "AlwaysCore"
EndSection
Section "InputDevice"
Identifier "Mouse0"
Driver "mouse"
Option "Protocol" "PS/2"
Option "Device" "/dev/psaux"
Option "ZAxisMapping" "4 5"
Option "Emulate3Buttons" "no"
EndSection
Section "InputDevice"
# If the normal CorePointer mouse is not a USB mouse then
# this input device can be used in AlwaysCore mode to let you
# also use USB mice at the same time.
Identifier "DevInputMice"
Driver "mouse"
Option "Protocol" "IMPS/2"
Option "Device" "/dev/input/mice"
Option "ZAxisMapping" "4 5"
Option "Emulate3Buttons" "no"
EndSection
Mentre sotto terminale (alt+F1, alt+F2, ecc.) non è possibile fare quanto avviene sotto X, ma occorre modificare il file:
/etc/sysconfig/mouse
inserendo le configurazioni di entrambi i mouse, una configurazione sarà commentata e l'altra no.
Un esempio delle due configurazioni:
###Funziona il mouse USB
#FULLNAME="Generic - Wheel Mouse (IMPS/2)"
#MOUSETYPE="imps2"
#XEMU3="no"
#XMOUSETYPE="IMPS/2"
#DEVICE=/dev/input/mice
###Funziona il Touchpad
FULLNAME="Generic - 3 Button Mouse (PS/2)"
MOUSETYPE="ps/2"
XEMU3="yes"
XMOUSETYPE="PS/2"
DEVICE=/dev/psaux
Ogni qual volta che deve essere usato l'una o l'altra configurazione, occorrerà
scommentare e commentare le configurazioni ed eseguire il comando:
#/etc/init.d/gpm restart
Ovviamente se funziona il mouse esterno sotto terminale il touchpad sotto X non funziona più
Testato su Red Hat 9 e Fedora Core 1
Comandi
Bash
Completamento automatico. Per il
completamento dell'input alla linea di comando, oltre al
conosciuto tasto TAB, potete utilizzare le seguenti combinazioni
di tasti: ESC - ? : Mostra tutte le possibili
sostituzioni disponibili al momento ESC - TAB : Prova a
completare tenendo conto della history ESC - / : Prova
a completare il nome di un file ESC - ~ : Prova a
completare il nome di un utente ESC - $ : Prova a
completare il nome di una variabile ESC - @ : Prova a
completare il nome di un host ESC - ! : Prova a
completare il nome di un comando
btar
btar è un
alias: btar='tar --use-compress-program /usr/bin/bzip2
' il quale permette di comprimere con il sistema di
compressione di bzip2. #btar -cf nomearchivio.tar.bz2
/path_da_archiviare/ #btar -tf nomearchivio.tar.bz2
verifica il contenuto dell'archivio
blkid
blkid è un
Questo comando server per avere la lista di tutte le partizioni
identificate attraverso UUID.
Con:
#blkid
avremo la lista di tutte le partizioni tipo questa:
/dev/sda1: UUID="623C5E953C5E6457" TYPE="ntfs"
/dev/sdb1: UUID="71b52383-4d54-4ff4-ad38-34d623839826" TYPE="swap"
/dev/sdb2: UUID="7fd97056-9874-47c7-ba42-e965c2f48c98" TYPE="ext4"
/dev/sdb3: UUID="b74a1e73-3546-44de-b94d-5db5fe163dd8" TYPE="ext4"
/dev/sdb4: UUID="a6f8d9a4-9c88-4e20-8d4d-7c6dcc34e2f8" TYPE="crypto_LUKS"
Risultato analogo si ottiene con:
ls -l /dev/disk/by-uuid:
lrwxrwxrwx 1 root root 10 17 apr 08.01 623C5E953C5E6457 -> ../../sda1
lrwxrwxrwx 1 root root 10 17 apr 08.01 71b52383-4d54-4ff4-ad38-34d623839826 -> ../../sdb1
lrwxrwxrwx 1 root root 10 17 apr 08.01 7fd97056-9874-47c7-ba42-e965c2f48c98 -> ../../sdb2
lrwxrwxrwx 1 root root 10 17 apr 08.01 b74a1e73-3546-44de-b94d-5db5fe163dd8 -> ../../sdb3
lrwxrwxrwx 1 root root 10 17 apr 08.01 a6f8d9a4-9c88-4e20-8d4d-7c6dcc34e2f8 -> ../../sdd4
cdrecord
cdrecord serve per masterizzare
da shell, con:
#cdrecord --scanbus
elenca tutte le periferiche SCSI.
#cdrecord -v -eject gracetime=2 driveropts=burnfree speed=1 dev=0,6,0 blank=fast -data imagefile.iso
"-eject" espelle il cd quando e stato masterizzato
"gracetime= con i valori compresi tra 2 e 9, indica il tempo di attesa
prima che sia iniziato il processo di masterizazione.
"driveropts=burnfreeabilita il burn prof per evitare in buffer underun .
"speed=" indica la velocita di scrittura.
"blank=fast": cancella la PMA e la TOC di un cd-riscrivibile.
"dev=x,y,z"
x) indica il numero del BUS IDE o SCSI;
y) indica l'ID del masterizzatore;
z) indica il valore di LUN; tipo un CD-ROM allinterno di un multi lettore.
"-data" indica che tipo di formato è di dati. Il file
"imagefile.iso" e' l'immagine iso9660 preparata con mkisofs.
#cdrecord -v -eject gracetime=2 driveropts=burnfree speed=1 dev=0,6,0 blank=fast
Questa stringa serve per cancellare la PMA e la TOC di un cd-riscrivibile.
#cdrecord -v -eject gracetime=2 driveropts=burnfree speed=1 dev=0,6,0 blank=all
Questa stringa serve per cancellare tutto il contenuto di un cd-riscrivibile.
Per il masterizzatore HP7200e parallelo
cdrecord -v -eject gracetime=2 driveropts=burnfree speed=2 dev=0,0,0 blank=fast -data / path/file_image_cd.iso
Per il masterizzatore con Yamaha 8824 SCSI
cdrecord -v -eject gracetime=2 driveropts=burnfree speed=2 dev=0,6,0 blank=fast -data / path/file_image_cd.iso
Con il kernel 2.6.x, praticamente FC2,3,4,6 il device non si epsrime con "dev=0,0,0"
ma indicando direttamente in modo canonico "dev=/dev/hdb, dev=/dev/sg0, ecc.." quindi:
#cdrecord -v -eject gracetime=2 driveropts=burnfree speed=1 dev=/dev/hdb blank=all
Per lasciare la sessione aperta:
#cdrecord -v -eject gracetime=2 driveropts=burnfree speed=2 dev=/dev/hdd blank=fast -data -multi / path/file_image_cd.iso
chattr
Serve per impedire a file di con uid
root:root di essere cancellati quando si trovano nelle HOMEDIR di
un utente. per non farlo cancellare # chattr +i
<file> per farlo tornare "normale" : #
chattr -i <file>
colrm
colrm serve per eliminare
colonne di testo in un file ASCI, esempio: avendo un
file famiglia.txt composto in questo modo > la
mamma > il babbo > lo zio ma
lo volgio visualizzare senza il simbolo ">" e "
", quindi #more famiglia.txt | colrm 1 2 Ovvero
tolgie le colonne partendo dalla 1 e 2 compresa, quindi il
risultato è: la mamma il babbo lo
zio
cryptsetup
cryptsetup serve per cryptare e gestire una partizione
Per creare la partizione cryptata usare:
cryptsetup luksFormat -c aes-xts-plain64 -s 512 -h sha512 /dev/sdXY o /dev/mdX
Per -c o --cipher e -h o --hash si possono usare uno tra i
tanti sistemi presenti purché presenti nel kernel.
La lista a questo link
Mentre -s o --key-size imposta la dimensione in bits della chiave.
La fase successiva è accedere alla partizione criptata con:
cryptsetup luksOpen /dev/md1 md1
L'ultimo paramatero può assumere qualunque nome e si troverà, una volta avuto l'accesso alla partizione,
criptata, in /dev/mapper/md1
Se è la prima volta che è stato fatto l'accesso, deve essere formattata prima di essere montata, quindi:
mkfs.ext4 /dev/mapper/md1
A questo punto non rimane che montare la partizione.
Cambiare/aggiungere la password ad un file system cryptato:
cryptsetup luksAddKey /dev/DEVICE
DEVICE=hdaX, sdax, fd0, mdX, ecc
Una volta eseguito il comando viene richiesta una password già presente e
successivamente si deve inserire la nuova password, come sempre, per due volte.
Il messaggio per la richiesta della vecchia password è "Inserire una qualsiasi passphrase:".
Questo perché possono essere usate ben 8 password diverse.
Per inserire una chiave anziché utilizzare una frase, prima si crea la chiave:
dd if=/dev/urandom of=keyfile bs=2048 count=4
di consegurnza:
cryptsetup luksAddKey /dev/DEVICE keyfile
Infatti se dopo aver inserito la nuova passphrase or key file, date il
comando:
cryptsetup luksDump /dev/DEVICE
vedrete che ci sono due "key slot occupate.
Per eliminare la vecchia password, digitare:
cryptsetup luksDelKey /dev/DEVICE X
Dove "X" è lo slot della password da canecellare che va da 0 a 7.
date
Il comando date preleva la data ed ora
dal sistema nella forma seguente: #date Sat May
26 23:31:33 CEST 2001 Esso può renedere l'output
personalizzato, per ottenere la data nel formato
giorno/mese/annoesteso: #date +%d/%m/%Y Oppure
per ottenere l'ora nel formato ora00-23:minuti:secondi #date
+%H:%M:%S Questo comando è utile per creare file
che sono legati alla data o all'ora, per esempio: #touch
file_con_data_`date +%d-%m-%Y`.txt #ls
file* file_con_data_26-05-2001.txt In questo caso non
potranno essere utilizzate le "/" Oppure
all'ora: #touch file_con_ora_`date
+%H:%M:%S`.txt #ls file* file_con_ora_22:05:09.txt
dd
Per copiare un'intero disco su un'altro è possibile usare il comando "dd" solo se viene soddisfatto il criterio:
la capacità del disco destinatario deve essere identica o magggiore.
Se viene soddisfatta la prima condizione non cambia assolutamente niente, mentre nella seconda condizione
è possibile usare lo spazio rimanente o espandendo quelle già presenti o crearne altre nuove se le
partizioni primarie/estese usate in origine saranno inferiori a 4.
Il comando da usare in questo caso è:
#dd if=/dev/hda of=/dev/hdb
Il comando "dd" può essere usato anche per copiare il MBR di un hard disk verso un'altro. Questo server
se la copia tra un'hard disk ed un'altro è stata fatta con il comando "cp" sul quale è presente
un sistema operativo.
Il comando da usare per creare la copia è:
dd if=/dev/hda of=hda.mbr bs=512 count=1
Questo serve per copiare le informazioni di ogni singola partizione sia primaria che estesa che logica
dd if=/dev/hdaXX of=hdaXX.mbr bs=512 count=2
Mentre per il ripristino:
dd if=hda.mbr of=/dev/hda bs=512 count=1
dd if=hdaXX.mbr of=/dev/hdaXX bs=512 count=2
diff
diff serve per vedere la
differenza tra due file che si assomigliano. #diff
file1 file2 il risultato sara' dato: con il
simbolo '<' le stringhe diverse del file1 rispetto a file2 con
il simbolo '>' le stringhe diverse del file2 rispetto a file1
du
Quesro comando si usa per visualizzare le dimensioni di una o più directory. Si consiglia di
usare il flag "-h" in modo da visualizzare le dimensioni in formato "umano" anziché in byte.
Es.:
# du -h /home/user
mostrerà le dimensioni di ogni sotto directory presene all'interno del path specificato e come
ultima riga quello complessivo.
Invece utilizzando anche il flag "-s" si ottiene solo le dimensioni occupate dal path dato senza
visualizzare le sotto directory.
# du -sh /home/user
mkfs.ext3
Per formattare una partizione con
filesystem di tipo ext3 deve essere utilizzato il seguente
comando: #mkfs.ext3 -L /label /dev/partizione Dopo
il flag -L si deve indicare il nome del file system, es: /boot,
/, /home, ecc.
mkfs.ext4
Per formattare una partizione con
filesystem di tipo ext4 deve essere utilizzato il seguente
comando:
#mkfs.ext4 -L /label /dev/partizione
Dopo il flag -L si deve indicare il nome del file system, es: /boot,
/, /home, ecc.
Oppure per ottimizzare:
mkfs.ext4 -j -m 1 -O dir_index,filetype,sparse_super /dev/DEVICE
grep
grep serve per selezionare
stringhe che contengono una serie di caretteri.
#cat file | grep pippo
Se la stringa contiene spazi:
#cat file | grep 'pippo pluto'
Per toglie tutte le stringhe che contengono la parola
"pippo":
#cat file | grep '^pippo'
Per toglie tutte le stringe che iniziano con "#" del file "pippo" e lo
standard output viene rifiltrato nuovamente per togliere tutte le righe
che non contengono nessun carattere:
#grep -v ^# pippo | grep -v ^$
growisofs
Per masterizzare una directory e le eventuali sottodirectory su un DVD-/R o DVD-/+RW:
usr/bin/growisofs -Z /dev/DEVCICE -volid "Nome del volume" \
-use-the-force-luke=notray \
-use-the-force-luke=tty \
-use-the-force-luke=dao \
-dvd-compat \
-speed=4 \
-volset \
-gui \
-graft-points \
-publisher "Nome del pubblicatore" \
-preparer "Nome del realizzatore" \
-sysid "Nome del volume" \
-appid "Nome e versione dell'aplicazione usata" \
-joliet \
-iso-level 3 \
-rational-rock \
-full-iso9660-filenames \
-volset-size 1 \
-volset-seqno 1 \
PATH_DIRECTORY
formattare un dvd+/-rw:
/usr/bin/dvd+rw-format -gui -blank /dev/DEVICE
DEVICE = Per i computer con IDE-ATA normalmente i device sono: /dev/hdc o /dev/hdd.
Per i computer con device SCSI = /dev/sdX (X da "a" a "zz")
grub
grub è uno dei famosi boot loader di linux.
Quando si procede ad una copia di un sistema da un'hard disk ad un'altro e
voglaimo che questo nuovo poi possa riaviarsi, dopo la copia ed averlo installato al posto del precedente
occorrerà riavviare il computer con un CD Linux d'installazione (Red Hat o Fedora) e digitare "linux rescue".
Quando il sistema avrà individuato e montato il sistema in "/mnt/sysimage/", a voi non vi resta che
controllare se oltre alla partizione "/" sia stata montata anche la partizione "/boot" sotto "/mnt/sysimage/boot",
se non è andata così montatela.
Una volta eseguito quanto detto digitate i comandi seguenti:
#cd /mnt/sysimage
#chroot /mnt/sysimage
#grub-install /dev/hda
Se non dovesse andare a buon fine e l'errore riportato è "/dev/hda: Not found or not a block device.",
provare questo comando senza dare #chroot /mnt/sysimage/:
#grub-install --grub-shell=/usr/sbin/grub --root-directory=/mnt/sysimage hd0
hdparm
hdparm serve per vedere le
caratteristiche e velocità delgli Hard Disk. Mostra
come' configurato il device specificato. #hdparm -tT
/dev/hdX (la X indica il disco)
ls
Questo comando visualizza tutti i file che hanno un qualsiasi caratere/numero al posto del "?".
#ls ?ile_da visualizzare
Questo comando visualizza tutti i file che hanno un qualsiasi caratere/numero al posto dei 4 "????".
#ls ????_da visualizzare
Questo comando visualizza tutti i file che hanno una serie qualsiasi di carateri/numeri prima del carattere "_".
#ls *_da visualizzare
locale
Questo comando serve per vedere le impostazioni internazionali del sistema:
#locale
LANG=it_IT.UTF-8
LC_CTYPE="it_IT.UTF-8"
LC_NUMERIC="it_IT.UTF-8"
LC_TIME="it_IT.UTF-8"
LC_COLLATE="it_IT.UTF-8"
LC_MONETARY="it_IT.UTF-8"
LC_MESSAGES="it_IT.UTF-8"
LC_PAPER="it_IT.UTF-8"
LC_NAME="it_IT.UTF-8"
LC_ADDRESS="it_IT.UTF-8"
LC_TELEPHONE="it_IT.UTF-8"
LC_MEASUREMENT="it_IT.UTF-8"
LC_IDENTIFICATION="it_IT.UTF-8"
LC_ALL=
Mentre con il comando "locale -a" vengono elencate tutte le possibili configurazioni attivabili sul sistema.
mail
Per inviare un mail da consol: #mail
utente@mail.it -s "soggetto" < file_ASCI_da_spedire #cat
/path_file_asci _1 /path_file_asci_n | mail -s "soggetto"
utente@mail.it
man
Per stampare un man_page: #man -t
man_page | lpr -Plp2
mdadm
Breve descrizione di come recuperare i dati da due dischi con partizioni in mirroring montati in un altro pc.
Per conoscere qanti mirroring sono presenti nel sistema:
#mdadm --examine --scan
l'output dovrebbe essere come il seguente:
ARRAY /dev/md/0 metadata=1.0 UUID=c4864fec:a8420641:db07d279:68366426 name=localhost.localdomain:0
ARRAY /dev/md/1 metadata=1.2 UUID=56aa0a16:390a2ead:0c503735:1ef489a6 name=localhost.localdomain:1
ARRAY /dev/md/2 metadata=1.2 UUID=a67ded67:4b65fc55:fb7286fe:b074e498 name=localhost.localdomain:2
ARRAY /dev/md/3 metadata=1.2 UUID=36a5c876:0a6b3956:f6270a32:db6083d1 name=localhost.localdomain:3
ARRAY /dev/md/4 metadata=1.2 UUID=484f9a38:da69a902:14244588:386a26b2 name=localhost.localdomain:4
ARRAY /dev/md/5 metadata=1.2 UUID=de573e2d:2d46e285:3624c9b6:d03e4304 name=localhost.localdomain:5
ARRAY /dev/md/6 metadata=1.2 UUID=acdc9ca9:402b5b68:27538ee1:da6fe94e name=localhost.localdomain:6
ARRAY /dev/md/7 metadata=1.2 UUID=64976752:ea5d4aec:8d55f23b:42141c3e name=localhost.localdomain:7
ARRAY /dev/md127 UUID=cde7b9a7:5d56815c:78364029:4a531447
ARRAY /dev/md119 UUID=a78248ec:daeefd39:6be7f4bb:04140e28
ARRAY /dev/md122 UUID=b6e5daaf:94da1eb7:6446b000:70737956
ARRAY /dev/md124 UUID=7c66c398:fecd2681:01a72d06:efd8bb64
ARRAY /dev/md123 UUID=cadae840:80ee31ec:e1865633:39052b9c
ARRAY /dev/md120 UUID=9eb7ccba:b4cc8623:af18007b:8f0c7967
ARRAY /dev/md121 UUID=a7898da6:02da5217:5d0ec89e:1d3a2a8a
In questo caso l'output é formato da due gruppi di mirror uno fatto con la Fedora 17,
la prima parte, e con la Fedora Core 6, la seconda parte.
Adesso andremo a vedere quali mirroring sono stati riconosciuti dal sistema al momento dell'avvio:
#cat /proc/mdstat
Personalities : [raid1]
md4 : active raid1 sdb6[1] sda6[0]
104096116 blocks super 1.2 [2/2] [UU]
bitmap: 0/1 pages [0KB], 65536KB chunk
md6 : active raid1 sda8[0] sdb8[1]
104096116 blocks super 1.2 [2/2] [UU]
bitmap: 0/1 pages [0KB], 65536KB chunk
md3 : active raid1 sdb5[1] sda5[0]
85650460 blocks super 1.2 [2/2] [UU]
bitmap: 0/1 pages [0KB], 65536KB chunk
md5 : active raid1 sda7[0] sdb7[1]
104096116 blocks super 1.2 [2/2] [UU]
bitmap: 0/1 pages [0KB], 65536KB chunk
md1 : active raid1 sdb2[1] sda2[0]
104856504 blocks super 1.2 [2/2] [UU]
bitmap: 0/1 pages [0KB], 65536KB chunk
md0 : active raid1 sda1[0] sdb1[1]
104096116 blocks super 1.0 [2/2] [UU]
bitmap: 0/1 pages [0KB], 65536KB chunk
md7 : active raid1 sda9[0] sdb9[1]
8565046 blocks super 1.2 [2/2] [UU]
md2 : active raid1 sda3[0] sdb3[1]
32504760 blocks super 1.2 [2/2] [UU]
bitmap: 0/1 pages [0KB], 65536KB chunk
unused devices: <none>
Quindi restanto da avviare i mirroring: md127, md119, md122, md124, md123, md120 e md121.
La prima cosa da fare è creare i device block in /dev:
#mknod /dev/md127 b 9 127
#mknod /dev/md119 b 9 119
#mknod /dev/md124 b 9 124
#mknod /dev/md123 b 9 123
#mknod /dev/md120 b 9 120
#mknod /dev/md121 b 9 121
A questo punto si possono avviare i mirroring utilizzando l'UUID di ciascuno:
mdadm /dev/md127 --assemble -u cde7b9a7:5d56815c:78364029:4a531447
mdadm /dev/md119 --assemble -u a78248ec:daeefd39:6be7f4bb:04140e28
....
Adesso dovrebbero essere tutti avviati e presenti in /proc/mdstat.
mkisofs
mkisofs serve per creare un immagine iso di file e directory
per essere poi masterizzate con cdrecord.
#mkisofs -v -r -J -A "Nome del volume" -V "Nome label del CD" -iso-level 3 -rJ -o file.iso path_input_file.iso
L'opzione:
"-v" Visualizza il lo stato di avanzamento dell'immagine;
"-r" corrisponde a Rock Ridge iso9660;
"-J" per generare la compatibilita' con windows (joillet);
"-A" nome del volume, se contiene spazzi mettere tra doppi apici;
"-V" Nome della label del CD, se contiene spazzi mettere tra doppi apici;
"-iso-level 3" valori tra 1 e 3, 3 indica nessuna restrizione;
"-o" indica il percorso e nome del file immagine.
Esempio:
mkisofs -v -r -J -A "linux & linux" -V "linux & linux" -iso-level 3 -o /path_file_cd.iso \\
/path_directory_1/ /path_directory_2/ /path_directory_n/ \\
/path_file_1/ /path_file_2/ /path_file_n/
Escludere una o più directory all'interno della principale:
mkisofs -v -r -J -A "linux & linux" -V "linux & linux" -iso-level 3 -o /path_file_cd.iso \\
-x /path_directory_root/1/ -x /path_directory_root/2/ -x /path_directory_root/n/ \\
/path_directory_root/
Per montare un'immagine iso
mount -t iso9660 -o ro,loop=/dev/loop0 /path/file_image_cd.iso /path_mount/
mount
Per montare
cd creati con DirectCDo simili:
#mount -t udf /dev/cdrom /mnt/cdrom
Quando il sistema si avvia in modalità "fail safe", ovvero il sistama si avvia
con la partizione di "/" in modalità "ro" e deve essere modificato il file
/etc/fstab/, per poter operare è necessario rimontare la partizione in "rw" nel seguente modo:
#mount -o remount,rw /
netstat
Con:
# netstat -tunap
si visulaizzano tutte le porte in ascolto, lo stato ed a cosa sono collegate
Esempio:
Active Internet connections (servers and established)
Proto Recv-Q Send-Q Local Address Foreign Address State PID/Program name
tcp 0 0 0.0.0.0:111 0.0.0.0:* LISTEN 2192/portmap
tcp 0 0 0.0.0.0:113 0.0.0.0:* LISTEN 2779/inetd
tcp 0 0 0.0.0.0:57523 0.0.0.0:* LISTEN 2844/rpc.statd
tcp 0 0 127.0.0.1:631 0.0.0.0:* LISTEN 2602/cupsd
tcp 0 0 127.0.0.1:5432 0.0.0.0:* LISTEN 2499/postmaster
tcp 0 0 127.0.0.1:25 0.0.0.0:* LISTEN 2765/exim4
tcp 0 0 127.0.0.1:6010 0.0.0.0:* LISTEN 5262/6
tcp 0 0 127.0.0.1:1631 0.0.0.0:* LISTEN 5262/6
ps
#ps -aux tutti i processi
attivi associato da quali utenti utilizzato.
rdev
sul floppy è stato copiato il
kernel con: #cp /path/kernel /dev/fd0 con: #rdev
/dev/fd0 /dev/hda8 il floppy dopo aver caricato il kernel
avvierà la partizione /dev/hd8
rpm
#rmp -ivh nomepachetto.rpm installa pacchetto
#rpm -Uvh nomepachetto.rpm aggiorna pacchetto
#rpm -e nomepachetto.rpm disinstalla programma
#rpm -ql nomepachetto.rpm visualizza file facenti parte del package installato
#rpm -qa visualizza tutti i programmi installati nel sistema
#rpm -qa | grep nomepachetto visualizza il pacchetto che contine le lettere dopo "grep"
#rpm -qli | grep nomepachetto visulaizza le informazioni
#rpm -qf /path/nomefile ci informa da che pacchetto proviene il file
#rpm -qi nomepachetto.rpm usato su un pachetto da installare rilascia infoirmazioni utili come: descrizione, files, etc..
#urpmi nomefile installazione di un pacchetto mediante solo l'inserimento del nome
#rpmbuild --rebuild --target [athlon;i386;i486;i586;i686] nome-pacchetto.src.rpm con questo comando si
ricompailano i pachetti tipo src.rpm per l'architettura usata per ottimozzarne le funzionalità e
prestazioni del programma.
Per evitare la creazione dei pacchetti di debug (nomepacchetto-debuginfo.$ARCH.rpm) deve essere aggiunto il file .rpmmacros
nella directory di root o se esiste già aggiungere la seguente stringa:
%debug_package %{nil}
In sequenza:
#touch /root/.rpmmacros
#echo "%debug_package %{nil}" >> /root/.rpmmacros
Per ottimizzare la compilazione modificare il file /usr/lib/rpm/rpmrc e modificare la stringa da
optflags: i686 -O2 -g -march=i686
a
optflags: i686 -O3 -g -march=i686
Per compilare un pachetto nel formato tar.gz:
rpmbuild -ta --target [athlon;i386;i486;i586;i686] nome-pacchetto.tar.gz
Per scompattare un pacchetto sorgente nomepacchetto-x.y.z.src.rpm
# rpm -Uvh nomepacchetto-x.y.z.src.rpm
Nella directory /usr/src/redhat/SPECS/ trovate il file nomepacchetto.spec.
Per compilare un sorgente partendo dal file nomepacchetto.spec, digitare il comando:
# rpmbuild -ba --define "dist .fc6" --define "fedora 6" --rebuild --target i686 nomepacchetto.spec
You can verify each package and see who signed it
with the following command: #rpm --checksig -v filename If
you only wish to verify that each package has not been corrupted
or tampered with, examine only the md5sum with the following
command: #md5sum filename
sed
sed serve per togliere da un file ASCI alcune parti.
Es: se vogliamo togliere da queste stringhe, contenute in un file, da
così:
AfterStep-1.7.164-2.i386.rpm 1220 Kb Wed Feb 2 19:32:00 2000
AfterStep-APPS-20000124-4.i386.rpm 721 Kb Fri Feb 4 14:23:00 2000
AnotherLevel-1.0-1.noarch.rpm 90 Kb Thu Sep 23 20:04:00 1999
ElectricFence-2.1-3.i386.rpm 21 Kb Wed Feb 2 19:37:00 2000
a cosi':
AfterStep-1.7.164-2
AfterStep-APPS-20000124-4
AnotherLevel-1.0-1
ElectricFence-2.1-3
sed sarà utilizzato nel seguente modo:
nei primi due passaggi si eliminano tutti i caratteri che si trovano partendo da .i386 e .noarch
compresi
#sed 's/\.i386.*//' nomefile.originale > nomefile.modifocato
#sed 's/\.noarch*//' nomefile.modificato > nomefile.modificato-2
Nel terzo passaggio si eliminano i due spazi che si trovano davanti alle stringhe:
#sed 's/\ //' nomefile.originale-2 > nomefile.modifocato-3
Atro esempio: questa stringa permette di prelevare il
contentuto racchiuso tra due parentesi tonde "(" ")"
escludendo le stesse
#cat file.txt | sed s/\).*$// | sed s/\^.*\(// > new_file.txt
sfdisk
Per creare una copia delle informazioni di come sono allocate le partizioni, eseguire il seguente comando:
#sfdisk -d /dev/hda > hda.out
Per ripristinare la condizione salvata precedentemente:
#sfdisk /dev/hda < hda.out
In questo esempio avrei salvato/ripristinato le informazioni di un disco master sul primo canale IDE.
sort
sort serve per mettere in ordine
un file o una lettura di un file. #more file | sort sara'
letto il file e il contenuto sara' visualizzato ordinando in
ordine alfabetico le stringhe che esso contiene.
ssh (FC3-FC4)
ssh serve per collegarsi con connessione criptata da un host ad un'altro.
Il comando utilizzato usualmente è:
# ssh -Y -l NOME_UTENTE NOME_MACCHINA
Il flag "-Y" abilita il trusted forwarding delle aplicazioni grafiche su localhost lanciate sull'host
remoto.
Il flag "-l" indica con quale login si intende fare sull'host remoto.
Con le versioni di ssh presenti fino a Fedora Core 2 si può omettere il flag "-Y"
perché il forwarding è abilitato per default.
# ssh -X -l NOME_UTENTE NOME_MACCHINA
Il flag "-X" abilita il forwarding delle aplicazioni grafiche su localhost lanciate sull'host
remoto.
Apertura del canale "ipp" (Internet Printing Protocol 631/tcp) per
configurare "cups" da una macchina remota.
Sul Client dove risiede il servizio da configurare:
# ssh -X -l NOME_UTENTE NOME_MACCHINA -R 1631:localhost:631
Sul remoto basterà aprire il browser e digitare: http://127.0.0.1:1631
o http://localhost:1631/
Apertura di un canale "ssh" per accedere da un client al server
quando il server è protetto da firewall.
Sul server:
# ssh -X -l NOME_UTENTE NOME_MACCHINA -R 22222:localhost:22
Sul Client:
# ssh -p 22222 -l NOME_UTENTE localhost
Autenticazione tramite chiavi.
Per la generazione delle chiavi, di dafault sono generate con sistema "rsa":
# ssh-keygen
Generating public/private rsa key pair.
Enter file in which to save the key (/root/.ssh/id_rsa): dove saranno salvate le chiavi
Enter passphrase (empty for no passphrase): inserire una password, meglio se una frase
Enter same passphrase again: ripertere la passwordo o la frase
Your identification has been saved in /root/.ssh/id_rsa.
Your public key has been saved in /root/.ssh/id_rsa.pub.
The key fingerprint is:
ed:aa:d8:26:6a:b6:0f:87:ad:19:e9:77:79:a4:a4:73 USRE@LOCALHOST.LOCALDOMAIN
Per la generazione delle chiavi con sistema "dsa":
# ssh-keygen -t dsa
Una volta generato le chiavi, la chiave pubblica ~.ssh/id_rsa.pub
può essere copiata su il client tramite:
# ssh-copy-id -i .ssh/id_rsa.pub USER@HOSTNAME
Questa sarà appesa al file ~.ssh/authorized_keys
Con ssh-agent possiamo attivare l'atenticazione automatica.
Una volta avviato il servizio basterà digitare ssh-add ed inserire
la password per sbloccare la chiave e rendera disponibile all'agent.
Con:
# ssh-add -x Si sbollca/blocca la chiave
# ssh-add -l Si visualizza la chiave
# ssh-add -D Si cancella la chiave
La variabile di ambiente è: SSH_AUTH_SOCK
Per ogni evenienza ad esempio:
# exoprt SSH_AUTH_SOCK=/tmp/ssh-AndEW10054/agent.10054
Altra variante:
sll'utente client "CLIENTUSER" dell'host "CLIENHOST"
#ssh-keygen -b 2048 -t rsa non digitare nessuna password o frase
adesso copiare la chiave pubblica sull'utente remoto "REMOTEUSER" dell'host "REMOTEHOST"
Prima verificare che ci sia la directory .ssh sul utente remoto, altrimenti crearla con #mkdir .ssh
quindi:
scp .ssh/id_rsa.pub REMOTEUSER@REMOTEHOST:/home/REMOTEUSER/.ssh/authorized_keys
verificare/fare sul REMOTEUSER come root:
#chmod 755 /home/REMOTEUSER
#chmod 700 /home/REMOTEUSER/.ssh/
#chmod 600 /home/REMOTEUSER/.ssh/authorized_keys
Adesso verivicare ed eventualmente attivare le seguenti impostazione
nel file /etc/ssh/sshd_config del REMOTEHOST:
PasswordAuthentication yes
RSAAuthentication yes
PubkeyAuthentication yes
riavviare il serizio sshd:
service sshd restart
startx
Per avere più interfaccie X
sullo stesso monitor utilizzare un terminale presente premendo
ctrl+alt+[F1-F6], fare login e digitare: #startx -- :n con
n compreso da 1 a 5, la nuova console grafica si trovera sotto la
combinazione di tasti ctrl+alt+[F8-F12], sotto F7 c'è la
console di default ovvero la :0.
tar
tar serve a creare un archivio
di direcotory sottodirecory e file. #tar -czf
nomearchivio.tar.gz /path_da_archiviare/ #tar -tf
nomearchivio.tar verifica il contenuto
dell'archivio. #tar -tzf nomearchivio.tar.gz
verifica il contenuto dell'archivio compresso.
Per estrarre un file da un archivio:
zcat archivio.tar.gz | tar -x PATH/file_da_estrarre
Il PATH è quello contenuto all'interno dell'archivio che si ricava
guardando il suo contenuto. Per comodità si può
usare il seguente comando:
tar -tzf archivio.tgz | grep nomefile
L'uscita del comando riporterà il nome del file più l'eventuale PATH.
wall
wall serve ad inviare messaggi
su console a tutti gli utenti loggati in quel momento.
wget
#wget -r indirizzo_web Si
scarica l'intero sito.
SCRIPT per multi view images
Uso di for. Per vedere una
serie di immagini in sequenza presenti in una directory si puo'
fare: #for I in *.jpg #>do #>xview $I #>done
Applicazioni per linux.
Star Office 5.2
Per installare il programma come server
occorre essere 'root' e dopo la stringa del binario aggiungere
"/net, es. /tmp/star_office_52 /net Per
installarlo come client basta eseguire il binario dove e stato
installato da root, es. /opt/office52/program/soffice
Per
visualizzare le doppie virgolette """ deve essere
disabilitato le virgollete tipografiche all'interno delle opzioni
o togliere dal correttore automatico la sostituzione di esse.
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